Nella seconda metà del XIII secolo l’imperatore mongolo che dominava sulla Cina, Kublai Khan, decise di sottomettere il Giappone, allora controllato dallo shogunato dei Kamakura. Le invasioni mongole, si sa, non ebbero successo. Tuttavia, come spesso accade, alcune vicende di quegli avvenimenti sono rimaste poco note. A metà strada fra la Corea e l’isola di Kyushu vi è l’isola di Tsushima. È passata alla storia perché nelle sue acque si combatté una grande battaglia navale che vide il trionfo della flotta giapponese contro quella della Russia zarista nel 1905. Eppure quest’isola dovrebbe essere ricordata anche per un altro motivo: fu il primo lembo di terra giapponese ad essere invaso dai Mongoli e dai loro alleati del Regno di Goryeo (un antico regno coreano) durante il loro tentativo di sottomettere il Giappone. Ciò accadde sia nel 1274 che nel 1281. L’anime racconterà la resistenza degli abitanti dell’isola di Tsushima durante l’invasione mongola del 1274, dal 5 al 12 ottobre. Ad aiutarli vi sarà anche un gruppo di esiliati: criminali confinati nell’isola come punizione. Per essere un anime da soli dodici episodi, i personaggi sono davvero tanti. Pertanto saranno citati solo quelli principali. Protagonista dell’anime è senza dubbio Kuchii Jinzaburō, un samurai decaduto che viene esiliato a Tsushima. Grande spadaccino e leader nato, diventerà la guida della resistenza ai Mongoli. Nemico di Jinzaburō è Onitakemaru, anche lui esiliato a Tsushima a causa del suo passato da pirata. È un marcantonio dalla forza erculea, brutale e scurrile. Solo per il piacere del sangue combatterà i mongoli. Dopo la sconfitta del clan Sō, che governa l’isola, la guida della gente di Tsushima passerà alla principessa Teruhi, pratica del tiro con l’arco. Durante la battaglia s’innamorerà di Jinzaburō. Assieme agli esiliati e agli abitanti di Tsushima, ad opporsi agli invasori ci sono i Toi Barai, un gruppo dedito alla difesa dell’isola guidati da Nogamine.